L'Italia batte la Polonia sul suo campo per 2-0 in una partita amichevole di prestigio. La Polonia, squadra molto solida e dinamica, con individualità di spicco come Lewandowski, centravanti del Borussia Dortmund, parte bene galavanizzata dal prestigio dell'avversario e da uno stadio gremito all'inverosimile per il giorno della festa dell'independenza nazionale, l'Italia da' l'impressione di non soffrire molto la veemenza iniziale dei polacchi, ma è contratta e fatica a trovare le trame giuste, dopo una fase iniziale in cui non succede praticamente nulla, al 12' il primo acuto è dei polacchi, Peszko sfrutta un errore della retroguardia azzurra, si inserisce molto bene sulla destra della nostra area di rigore e lascia partire un missile, che però si spegne abbondantemente fuori dallo specchio della porta difeso da Buffon. L'Italia reagisce e risponde con un colpo di testa di Balotelli che sorvola la traversa. Al 30' la svolta con una "perla" da cineteca di Super Mario Balotelli, Marchisio uno dei migliori degli azzurri, recupera un pallone a centrocampo e lo serve prontamente a Balotelli che si gira, fa' qualche passo, alza la testa e vedendo il portiere leggermente fuori dai pali, dai 25 metri, lascia partire un tiro a giro di rara bellezza e straordinaria precisione, che si infila alle spalle di Szczesny. Durante la settimana in un intervista dal ritiro della Nazionale, Balotelli, aveva espresso il desiderio di segnare il suo primo gol in Nazionale e lo ha fatto con un gol veramente splendido. A quel punto la Polonia accusa il colpo, si contrae e perde l'aggressività che aveva messo in mostra nella prima fase della gara. Gli azzurri invece, elettrizati dal vantaggio e dalla prodezza di Super Mario, crescono moltissimo e finalmente si rivedono il possesso palla, i fraseggi corti con palla a terra, che la Nazionale di Prandelli, aveva messo in mostra nelle ultime apparizioni. L'italia chiude così in crescendo la prima fase di gioco dimostrando di aver assorbito molto bene le assenze di Cassano e Rossi, dimostrando di poter continuare a giocare come vuole il mister anche senza due attaccanti brevilinei e dai piedi fatati come loro. Nel secondo tempo il tecnico italiano, come aveva annunciato in conferenza stampa, cambia modulo e passa dal 4-3-1-2 al 4-3-3, toglie De Rossi, abbassa Montolivo sulla linea dei centrocampisti ed inserisce Pepe nella stessa posizione che occupa con ottimi risultati in bianconero, poi per dare un po' di respiro ad un Pirlo apparso leggermente stanco, inserisce Thiago Motta. Gli azzurri hanno subito un guizzo, con un incornata di Balotelli servito da Montolivo che finiscea lato. Poco dopo è la Polonia a farsi viva dalle parti di Buffon con Polanski, che spreca una ghiotta occasione, sparando al lato da un ottima posizione. Come da antica legge del calcio, gol sbagliato gol subito e infatti su un traversone dalla trequarti di Balotelli spizzicato da Pepe, si avventa Pazzini come un rapace da area di rigore e spedisce la sfera per la seconda volta alle spalle di Szczesny. Il "Pazzo" fino a quel momento aveva aiutato molto la squadra a salire, ma si era visto poco in fase di attacco, alla prima occasione buona ha però confermato le sue indubbie doti di realizzatore. Poco dopo Prandelli visto che la partita è pur sempre un amichevole, toglie Marchisio, Montolivo e Pazzini ed inserisce al loro posto Nocerino, Aquilani e Matri il quale, in contropiede, si divora letteralmente, un occasione favorevolissima a tu per tu con il portiere. L'Italia forte del doppio vantaggio continua ad amministrare la gara senz troppi problemi e a 5' dal fischio finale, Buffon dimostra ancora tutta la sua reattività, parando un rigore a Blaszczykowski, concesso per un inutile fallo di Ranocchia su Lewandowski. La squadra di Prandelli, con questo risultato, dimostra di essere un gruppo solido con ricambi all'altezza dei titolari, confermando una crescita notevole, che ci fa' ben sperare in vista dei prossimi Europei.
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Enzo Miracapillo

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